Strumenti minimi per dipingere a olio

Quando ho cominciato ad accostarmi a questa tecnica ho dovuto procurarmi il minimo indispensabile e qualche informazione generale su come preparare il supporto e il colore e su come procedere per la composizione del quadro. In commercio esistono manuali sulla pittura e sulla rete internet video e tutorial di tutti i tipi e per le esigenze più svariate. Qui voglio darvi sinteticamente qualche informazione per cominciare a sperimentare la tecnica con i colori a olio.

Strumenti minimi: 

Procuratevi il supporto, una tela già pronta e montata su telaio, non troppo grande. Ce ne sono di svariate misure nei negozi di belle arti o acquistabili on line. Esistono anche pannelli telati più economici delle tele.

Per disegnare vi servirà preferibilmente carboncino o qualche pastello non grasso di colore viola.

Vi serve poi una gamma ristretta di colori già pronti in tubetto: rosso cremisi, blu oltremare, giallo di cadmio, terra di Siena bruciata e un tubetto grande di bianco per cominciare.  Potete acquistare i tubetti sfusi o, se preferite, una scatola con tutto l'occorrente.

Acquistate flaconcini di olio di lino per artisti, di papavero o di noce; trementina o, se l'odore vi infastidisce, un solvente per oli inodore, per diluire il colore.

Vi serviranno pennelli rigidi di setole naturali(o anche sintetiche se preferite), di varie misure, a punta quadrata e a punta arrotondata; qualche pennello sottile a punta morbida arrotondata per ritoccare i particolari; spatoline per impastare i colori sulla tavolozza; ciotoline per l'olio e il solvente.

Vi servirà qualche vecchio straccio, che non rilasci pelucchi, per pulire i pennelli al bisogno; la tavolozza, di legno o di plastica, meglio se di colore grigio perché permette di distinguere meglio le tinte.

Infine è necessario un cavalletto, da studio o da campagna, a seconda se avete intenzione di cimentarvi nella pittura all'aperto o in studio.

Ricordate di dipingere in un luogo abbastanza illuminato e arieggiato perché i solventi rilasciano effluvi che possono dare fastidio in un ambiente non arieggiato.


Progettare un quadro

Potete scegliere l'immagine da riprodurre da una foto, da una cartolina o direttamente dal vivo. Prima di mettersi al lavoro sulla tela è consigliabile disegnare su un foglio da disegno per avere un'idea di come impostare il lavoro, la prospettiva è le zone di luce ed ombra e i chiaroscuri. Quando sarete sicuri di ciò che volete realizzare potrete passare al disegno sulla tela o sul supporto che avete scelto. Sulla tela è preferibile disegnare con il carboncino o con il pastello perché permettono di correggere gli errori del disegno facilmente con un panno umido o asciutto.

Una volta fatto il disegno, preparare la prima mano di colore da stendere nei vari campi del disegno diluendolo leggermente con qualche goccia di trementina, che renderà più magro il colore e gli permetterà di asciugarsi rapidamente. Definire le zone in ombra e i punti più scuri e poi le varie zone più chiare, sfumando i colori. Successivamente si potranno intensificare i colori stendendo leggere velature più grasse, usando i colori così come escono dal tubetto o diluendoli con qualche goccia di olio. 

La pittura ad olio non asciuga rapidamente, così è più facile, se ci accorgiamo di aver commesso errori, rimuovere il colore o modificarlo e aggiungerne dell'altro, sfumandolo per rendere armoniosa la composizione. È possibile finire il quadro anche in momenti diversi o in giorni diversi, perché normalmente i colori ci mettono qualche settimana per seccarsi completamente,  a volte anche di più, a seconda della quantità di olio che abbiamo usato per diluirli.

I punti di luce si intensificano quasi alla fine e possono essere aggiunti anche se il quadro è asciutto.

Quando il quadro sarà perfettamente asciutto, si potrà proteggere con un velo di vernice finale trasparente ( Dammar).


Prima di procedere alla stesura del colore a olio sulla tela ho realizzato il disegno a carboncino. Successivamente ho fissato il disegno con colore molto diluito con gocce di trementina e olio. Quando la prima mano di colore si è asciugata ho applicato i colori così come uscivano dal tubetto, aggiungendo qualche goccia di olio solo quando ho ritoccato con nuove velature. 

Ho realizzato il paesaggio con la lavanda tracciando semplicemente un disegno appena accennato per dividere la zona in primo piano da quella sullo sfondo. Ho applicato delle velature di colore più magro e successivamente ho lavorato con la spatola per definire i rami della lavanda, le foglie e le spighe fiorite.

Desiderate cimentarvi nella realizzazione di un ritratto a olio? Eccovi qualche semplice suggerimento per realizzare il colore della pelle. 

Vi serviranno 3 colori base: bianco, giallo primario e rosso primario; altri colori indispensabili per creare le zone d'ombra sono terra d'ombra bruciata o naturale e blu oltremare.

Per creare la tinta base dell'incarnato mettete sulla tavolozza prima il bianco e aggiungete poco giallo e poco rosso impastando con la spatolina. Osservate il soggetto da dipingere e continuate ad aggiungere bianco se l'incarnato è chiaro, una punta di rosso se volete tendere al rosa. Per creare il colore per le zone in ombra prendete con la spatola una piccola quantità della tinta base e smorzate i toni aggiungendo una punta di terra d'ombra o di blu oltremare, a seconda del tono che desiderate dare alle zone in ombra.

Per illuminare le zone di luce aggiungete alla tinta base una punta di bianco in più. Ricordate che per dare uniformità bisogna sfumare la zona dove si incontrano le zone più luminose con le zone in ombra.

Esempio di olio su tela monocromatico
Esempio di olio su tela monocromatico

Come realizzare un ritratto ad acquerello


Ho iniziato con il disegno su carta da acquerello tracciando linee leggere con una matita 2B.


Successivamente ho diluito una goccia di colore grigio payne e ho segnato leggermente i tratti del viso e accennato le zone in ombra.

Successivamente ho diluito una goccia di colore grigio payne e ho segnato leggermente i tratti del viso e accennato le zone in ombra.

Ho inumidito leggermente con il pennello la carta nelle zone in cui ho sfumato le ombreggiature del viso e poi ho macchiato la carta con altro grigio molto diluito. 

Ho lasciato le zone molto illuminate senza colore, come vedete nelle foto, continuando a scurire le zone in ombra e sfumando il colore, aggiungendo leggere sovrapposizioni dove bisognava scurire le ombre. Se la carta è troppo umida aspettare che si asciughi prima di aggiungere nuove sovrapposizioni di colore, per evitare che si rovini. Per lo sfondo ho usato il blu oltremare molto diluito. Per la maglietta ho mischiato il blu con una punta di grigio. 

Potete usare questa tecnica di chiaroscuro con l'acquerello per  un disegno preparatorio per un quadro ad acrilico o ad olio per rendervi conto delle differenze cromatiche fra le zone di luce e di ombra. 

Comunque anche con l'acquerello si ottengono ottimi risultati come potete vedere. 

Paesaggio ad acquerello

Per realizzare un semplice paesaggio ad acquerello vi servirà un foglio da acquerello di circa 30  x 35 cm per cominciare a fare una prova. All'inizio non utilizzate fogli troppo grandi per evitare spreco di carta e colore. Ho usato il blu ciano per lo sfondo del cielo molto diluito e un po' più denso per dipingere il mare. Per la spiaggia ho usato il terra di Siena e per le ombreggiature ho aggiunto una velatura di bruno van Dick. Per dipingere la vegetazione fra le dune ho usato il verde vescica e ho grattato il colore ancora bagnato. Si lavora su carta umida. Ecco di seguito le sequenze di realizzazione di questo disegno.

Si comincia con delle velature leggere
Si comincia con delle velature leggere
Si intensifica il colore in primo piano
Si intensifica il colore in primo piano
Si definiscono le zone dove cresce la vegetazione
Si definiscono le zone dove cresce la vegetazione
Si gratta il colore quando è ancora umido
Si gratta il colore quando è ancora umido
Dipingere il paesaggio sullo sfondo con velature e leggeri tocchi di colore
Dipingere il paesaggio sullo sfondo con velature e leggeri tocchi di colore

Action painting


È una corrente artistica nata negli anni 50 del novecento ad opera di J. Pollock, artista americano. 

Viene chiamata anche Pittura d'azione  e Tachisme. È una forma di pittura astratta, che molti chiamarono anche espressionismo astratto. Subì l'influenza del pittore russo V. Kandinski e del surrealismo, che cercava di esprimere in maniera il più possibile diretta e spontanea l'inconscio. Pollock diceva che " dipingere è autoscoperta e che ogni buon artista dipinge ciò  che è ". Egli si ispirò ai principi della psicoanalisi di Jung e agli usi primitivi dei nativi americani che evocavano gli spiriti della natura con i loro riti. Pensava che i movimenti che l'artista compiva sulla tela dovevano essere spontanei e che il colore doveva essere impresso lanciandolo, concentrandosi unicamente sulle emozioni che emergevano dall'inconscio. Dipingeva su grandi tele stese sul pavimento e faceva sgocciolare i colori eseguendo quasi una danza intorno al quadro, così come i pellerossa danzavano attorno al fuoco. Da qui il nome Action painting. 

L'artista usava diverse tecniche per dipingere.

Il dripping consisteva nel far sgocciolare i colori sulla tela e lasciare che si mescolassero casualmente. La tela diventava così il supporto sul quale si fissava l'esperienza artistica come risultato di uno stato d'animo. Il colore veniva lanciato con energia o con movimento lento, e a seconda della potenza del gesto si creavano sfumature. La spinta principale che dava impulso al movimento era data dall'improvvisazione, dando libero sfogo al proprio inconscio, per liberarsi dell'angoscia e dalle irrequietezze attraverso l'azione del dipingere. In questo modo Pollock trasmise ai suoi dipinti tutta la sua più intima interiorità, grazie all'evasione dalla realtà. Egli stesso affermava " È l'io dell'artista a riversarsi sopra il quadro ... l'action painting non mostra né esprime una realtà soggettiva o oggettiva, ma libera una tensione che si è accumulata in colui che dipinge; esprime il malessere dell'artista in una società del benessere dove tutto è progettato, mentre l'azione creatrice non viene progettata nei modi di esecuzione e negli effetti finali."

I dipinti dei pittori di azione infatti non erano destinati a ritrarre oggetti o emozioni specifiche, ma a toccare l'osservatore nel profondo del suo subconscio, evocando un senso di primordialita'.

Pollock diceva " quando sono dentro ai miei quadri non sono pienamente consapevole di ciò che sto facendo ", si sentiva estraniato dalla realtà, totalmente immerso nella sua azione creativa.

Un altro stile pittorico dell'Action painting è il collock, dove gli schizzi di pittura vengono lanciati su uno strato di colla vinilica. Infine si può realizzare l'action painting soffiando sui colori stesi casualmente sulla tela con le cannucce e lasciare che i colori si mischino con casualità. 

Sembra una tecnica semplice, in realtà è uno dei linguaggi visuali più difficili da realizzare perché basta poco per rovinare l'armonia cromatica e l'equilibrio del dipinto.



Esempio di effetto cromatico
Esempio di effetto cromatico
Un esperimento cromatico su tela
Un esperimento cromatico su tela
Dolce Barbara
Dolce Barbara

Il ritratto è quello che mi ha sempre affascinato e mi ci dedico spesso.